...Sapessi caro amico mio..l'immaginazione.. l'immaginazione è foriera di mille pensieri di bellezza ma anche portatrice di dolore.. di follia addirittura.. quello che può fare con le nostre menti nessuno ha il potere di controllare: prova a fermarla.. più che provi e più che il pensiero frutto dell'immaginazione ti domina, ti devasta, ti toglie il respiro, svuota mente e cuore.. ah!l'imago dei poeti! io..che di romanzi immaginari ne ho vissuti già fin troppi.. io, che di castelli di sabbia ne ho visti crollare molti, forse tutti.. ma quanto è bello sognare.. immaginare.. vivere nel dreamin'.. io..che sono il re del mio castello di sabbia, affacciato dalla torre guardo il mare.. So cosa rischio se un onda più vigorosa mi raggiunge.. Ma.. come ci insegna "la ginestra" del poeta Giacomo l'attaccamento alla vita ha bisogno del rischio.. della vita affrontata con dignità..e sempre in prima fila.. addavenì l'ondata, io l'aspetto ogni volta che al mattino appoggio il mio piede sinistro alla terra.. Luca
Detesto le tue ambizioni o gennaio! ogni volta, ti presenti con lo stesso piglio. come se fino ad oggi sia stato tutto sbagliato, inutile, infruttuoso, inconcludente. eh no!caro il mio gennaiuccio, stavolta sei tu che devi ascoltarmi bene: vuoi smetterla di entrare in scena da principio con la declamazione di tutti i tuoi progetti srotolati velocemente quasi fossi un attorucolo da quattro soldi che non vede l'ora di rientrare dietro le quinte? ué...ma per chi mi hai preso? sei arrivato,va bene... ma ora,dato che questa è l'ora inglese della mia vita, ti siedi, senza fretta, aspetti che l'acqua si scaldi a dovere, che il fuoco conforti la stanza, ti leggi il tuo bel libro di poesie, e ci beviamo il nostro buon tè. perché è l'ora inglese si, le cinque del pomeriggio si, della mia vita, e non si corre alle cinque del pomeriggio, non si corre... si dà vita al pensiero, caro gennaio... rasségnati... dopo troppo tempo, si dà ancora vita al pensiero. Luca
credi di poter passare una notte stupenda, credi che il calore della pelle amata possa cullare il trapasso, poi, i battiti risuonano in gola, dallo scurino la prova che la notte è ancora là.. fuori, con tutti i suoi deliri di tramontana e i salici come bandiere al vento. sui caldi drappi di lino hai lasciato tutti i barlumi delle certezze, eh già..ma perchè disturbare chi il sonno sa celebrare al meglio? allora sei solo. così si presentava questa notte al cospetto della mia ansia, allora fuggi. metti cento chilometri fra te e il pensiero, non accetti che un amico allieti il crepuscolo, allora sei ancora solo. un pasto consumato in fretta tra i più perfetti volti sconosciuti, non permetti al telefono di cancellare i chilometri, non permetti alla tua giornata di cambiare... sei ancora disteso, con quei cento chilometri fra te e il pensiero, aspettando che la tramontana muti il suo soffiare. Luca
Si allontana dalla memoria il calore dei piedi affondati nel silicio,
riesco a malapena a sporgermi dal bordo di un vecchio gozzo livornese
e l'immagine del mio volto richiede un meditativo intermezzo pensante:
è strano come l'odore del porticciolo faccia da cornice a lampi di piazze gremite per il palio,
cavalcate in spiaggia al tramonto,
capriole sott'acqua ad occhi aperti,
piccoli vicoli di borghi medievali odorosi d'uva spremuta,
chilometri e chilometri di corse a piedi tra i cipressi di casa mia,
calici levati nelle notti fiorentine e assaporati attraverso le labbra di giovani amanti..
è bellissimo che tutte queste immagini io riesca a vederle così dense di colori vissuti,
è tutto così caldo..così intensamente inutile tutto ciò..
già..
intensamente inutile..inutile..
allora..
ho capito!
perfetto!
Dio mio quanto sono felice di aver ritrovato la strada..
già..l'inutile..quanto di più bello abbia mai voluto celebrare con le mie parole..
bentornato Luca.
Luca