Mi siedo
spesso in fondo a sinistra guardando la platea,
di solito dove il soffitto è più basso perchè sottostante la galleria;
Osservo
vedo giornate come questa:
il raggio d'azione di un lombrico in un bicchiere di carta riempito di terra.
Pesantezza.
Cielo grigio...neon accesi,
gente che sbraita in coda sui viali;
palestra:entro e ri-esco,
aperitivo:entro e ri-esco,
Pesantezza.
Il letto mi avvolge,
non mi abbraccia,
mi costringe.
Leggerezza.
C'è bisogno di leggerezza,
bollicine.
cos'è una sigaretta di scena oggi?
è la leggerezza di evoluzioni di fumo sul palco una sera di prove.
Luca
giovedì 31 gennaio 2013
lunedì 5 novembre 2012
Il cammino che riprendo
Kofounissi Island 20 agosto 2012
Il cammino che riprendo
ha il contatto del corpo con il blu delle tue profondità,
I piedi scalzi di un pescatore,
gli occhi neri e schivi di una donna isolana,
Il passo polveroso di un sentiero brullo,
Il sale che mi brucia gli occhi,
il bianco delle tue case e il nero della veste di un monaco...
La notte ha le stelle più vicine,le stelle più luminose,
la notte qui ha le stelle che non ho visto mai.
ho pianto appena sono sceso sull'isola..
Ho pianto perché mi mancano le persone che amo,
mi manca la meraviglia dei loro occhi davanti a questo incanto.
Riconosco ancora la poesia,
la musica di questi venti aridi,
i colori di mille capriole sott'acqua.
Qui siamo ancora felici,
qui la mia barba è bruciata e i miei santi vicini,
Qui maledettamente io..
io,un bicchiere di ouzo ed il cuore aperto,
io vulnerabile al cospetto di tanta bellezza.
io,l'odore forte delle reti sulle banchine.
Io,trasparente come le acque di cristallo.
Io che non mi stancherò mai di tornare.
Il cammino che riprendo ha i miei piedi polverosi
e non volta mai le spalle al tuo vento secco che indica la via.
dedicato a Egeo
Il cammino che riprendo
ha il contatto del corpo con il blu delle tue profondità,
I piedi scalzi di un pescatore,
gli occhi neri e schivi di una donna isolana,
Il passo polveroso di un sentiero brullo,
Il sale che mi brucia gli occhi,
il bianco delle tue case e il nero della veste di un monaco...
La notte ha le stelle più vicine,le stelle più luminose,
la notte qui ha le stelle che non ho visto mai.
ho pianto appena sono sceso sull'isola..
Ho pianto perché mi mancano le persone che amo,
mi manca la meraviglia dei loro occhi davanti a questo incanto.
Riconosco ancora la poesia,
la musica di questi venti aridi,
i colori di mille capriole sott'acqua.
Qui siamo ancora felici,
qui la mia barba è bruciata e i miei santi vicini,
Qui maledettamente io..
io,un bicchiere di ouzo ed il cuore aperto,
io vulnerabile al cospetto di tanta bellezza.
io,l'odore forte delle reti sulle banchine.
Io,trasparente come le acque di cristallo.
Io che non mi stancherò mai di tornare.
Il cammino che riprendo ha i miei piedi polverosi
e non volta mai le spalle al tuo vento secco che indica la via.
dedicato a Egeo
mercoledì 15 dicembre 2010
Veloce Mente batte.
Soffro il mio silenzio di questi giorni,
mentre fuori tutto fa troppo rumore.
Soffro l'esser desto questa notte,
mentre un film lento illumina la stanza.
Ascolto il mio petto tonante scandire il passare dei minuti,
stavo per caderci ancora:
lo spirito dell'Autocritica è sempre pronto a saltarti addosso,
il giusto,il giudizio,lo sbagliato.
Non mi aiuta il film lento,
il tempo che ora batte nel mio petto mi ha regalato tanti amori,
amor di donna,amor d'amico,di padre,di madre:
Non mi aiuta questo,e non mi aiuta nemmeno il film lento..
tanto è lento lui non il mio petto.
Vorrei scrivere una lettera su come sarà la mia vita da domani,
addormentarmi,
alzarmi,
far colazione con un dolce di mia madre,
leggerla.
e non lasciare più per strada neppure un giorno che sia vuoto..
neppure metà.
Luca
mentre fuori tutto fa troppo rumore.
Soffro l'esser desto questa notte,
mentre un film lento illumina la stanza.
Ascolto il mio petto tonante scandire il passare dei minuti,
stavo per caderci ancora:
lo spirito dell'Autocritica è sempre pronto a saltarti addosso,
il giusto,il giudizio,lo sbagliato.
Non mi aiuta il film lento,
il tempo che ora batte nel mio petto mi ha regalato tanti amori,
amor di donna,amor d'amico,di padre,di madre:
Non mi aiuta questo,e non mi aiuta nemmeno il film lento..
tanto è lento lui non il mio petto.
Vorrei scrivere una lettera su come sarà la mia vita da domani,
addormentarmi,
alzarmi,
far colazione con un dolce di mia madre,
leggerla.
e non lasciare più per strada neppure un giorno che sia vuoto..
neppure metà.
Luca
lunedì 6 settembre 2010
La notte di un muretto a San Casciano
E come per magia si spensero i lampioni e si accesero i grilli..
un cappello di paglia e i pantaloni alla caviglia,
me ne vò respirando il soffiare di questa tramontanina di collina
e,in lontananza
da una lucina di palco,
un cantastorie e una veglia di anziane donne in grembiule a fiori.
davanti,un girotondo di bimbi..
Ascolto le rime e mi prendo per mano nel ricordo,
ieri non conobbi gioia,
ora una festa paesana e un muro in pietra..
sdraiato ad ascoltare.
Sono rimasto solo sotto il palco ad applaudire la luna
"e come per magia si spensero i lampioni e si accesero i grilli.."
Luca
martedì 13 luglio 2010
Una notte sotto il mio cappello di paglia
ah ah ah ah
tutto quello che doveva succedere
non è forse successo amico mio?
Un delirio
di spontanea dolce follia.
Un immaginario palchetto di cantastorie
riempie la mia notte.
Un trasognato spazio di gaudio
alimenta la speranza..
ormai,
fratello mio,
il dado è tratto.
Luca
sabato 17 aprile 2010
a Santo Spirito
Strana sensazione la mia,
strana voglia di scoprirmi a passeggiare di notte,
a dividere un rancio con chi,con un fiasco in mano:
"..capo! c'hai una monetina?"
strano vedere un pugno di spiccioli a cui mancano pochi centesimi per saldare il conto…
Eppure,
ho girato per anni con una grande macchina,
ho bevuto in calici di cristallo
ho mangiato con posate d'argento,
ma chi?io?
si si..io.
ma stasera non mi sono pettinato,
ho un calzino diverso dall'altro,
mi congedo da una mensa d'amici,
passo una mano nei capelli,
mi compiaccio se guardo negli occhi ogni perfetto sconosciuto
e mi sembro così me stesso,
con una birra in mano
e ancora i sogni di vent'anni.
Luca
lunedì 22 marzo 2010
percezione
nel fruscìo di un vecchio vinile
che appartenne a mio padre.
Nella corsa felice dei miei cani
liberi
in mezzo all'erba alta,
Negli occhi strappati alla ragione
di due freschi amanti a pranzo in trattoria.
Io non so cosa sia la poesia,
ma la riconosco
quando la vedo,
quando la sento.
Luca
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