sabato 17 aprile 2010

a Santo Spirito


Strana sensazione la mia,

strana voglia di scoprirmi a passeggiare di notte,

a dividere un rancio con chi,con un fiasco in mano:

"..capo! c'hai una monetina?"

strano vedere un pugno di spiccioli a cui mancano pochi centesimi per saldare il conto…

Eppure,

ho girato per anni con una grande macchina,

ho bevuto in calici di cristallo

ho mangiato con posate d'argento,

ma chi?io?

si si..io.

ma stasera non mi sono pettinato,

ho un calzino diverso dall'altro,

mi congedo da una mensa d'amici,

passo una mano nei capelli,

mi compiaccio se guardo negli occhi ogni perfetto sconosciuto

e mi sembro così me stesso,

con una birra in mano

e ancora i sogni di vent'anni.

Luca



lunedì 22 marzo 2010

percezione


Nell'aria che osservo seduto sui canali del mio tetto,
nel fruscìo di un vecchio vinile
che appartenne a mio padre.
Nella corsa felice dei miei cani
liberi
in mezzo all'erba alta,
Negli occhi strappati alla ragione
di due freschi amanti a pranzo in trattoria.
Io non so cosa sia la poesia,
ma la riconosco
quando la vedo,
quando la sento.
Luca



martedì 16 marzo 2010

frammento da una lettera all'amico Gianni


...Sapessi caro amico mio..l'immaginazione..
l'immaginazione è foriera di mille pensieri di bellezza ma anche portatrice di dolore..
di follia addirittura..
quello che può fare con le nostre menti nessuno ha il potere di controllare:
prova a fermarla..
più che provi e più che il pensiero frutto dell'immaginazione ti domina,
ti devasta,
ti toglie il respiro,
svuota mente e cuore..
ah!l'imago dei poeti!
io..che di romanzi immaginari ne ho vissuti già fin troppi..
io,
che di castelli di sabbia ne ho visti crollare molti,
forse tutti..
ma quanto è bello sognare..
immaginare..
vivere nel dreamin'..
io..che sono il re del mio castello di sabbia,
affacciato dalla torre guardo il mare..
So cosa rischio se un onda più vigorosa mi raggiunge..
Ma.. come ci insegna "la ginestra" del poeta Giacomo l'attaccamento alla vita ha bisogno del rischio..
della vita affrontata con dignità..e sempre in prima fila..
addavenì l'ondata,
io l'aspetto ogni volta che al mattino appoggio il mio piede sinistro alla terra..
Luca

giovedì 7 gennaio 2010

L'ora inglese


Detesto le tue ambizioni o gennaio!
ogni volta,
ti presenti con lo stesso piglio.
come se fino ad oggi sia stato tutto sbagliato,
inutile,
infruttuoso,
inconcludente.
eh no!caro il mio gennaiuccio,
stavolta sei tu che devi ascoltarmi bene:
vuoi smetterla di entrare in scena da principio con la declamazione di tutti i tuoi progetti
srotolati velocemente quasi fossi un attorucolo da quattro soldi che non vede l'ora di rientrare dietro le quinte?
ué...ma per chi mi hai preso?
sei arrivato,va bene...
ma ora,dato che questa è l'ora inglese della mia vita,
ti siedi,
senza fretta,
aspetti che l'acqua si scaldi a dovere,
che il fuoco conforti la stanza,
ti leggi il tuo bel libro di poesie,
e ci beviamo il nostro buon tè.
perché è l'ora inglese si,
le cinque del pomeriggio si,
della mia vita,
e non si corre alle cinque del pomeriggio,
non si corre...
si dà vita al pensiero,
caro gennaio...
rasségnati...
dopo troppo tempo,
si dà ancora vita al pensiero.
Luca


lunedì 19 ottobre 2009

una giornata perfetta (eufemismo)


credi di poter passare una notte stupenda,
credi che il calore della pelle amata possa cullare il trapasso,
poi,
i battiti risuonano in gola,
dallo scurino la prova che la notte è ancora là..
fuori,
con tutti i suoi deliri di tramontana e
i salici come bandiere al vento.
sui caldi drappi di lino hai lasciato tutti i barlumi delle certezze,
eh già..ma perchè disturbare chi il sonno sa celebrare al meglio?
allora sei solo.
così si presentava questa notte al cospetto della mia ansia,
allora fuggi.
metti cento chilometri fra te e il pensiero,
non accetti che un amico allieti il crepuscolo,
allora sei ancora solo.
un pasto consumato in fretta tra i più perfetti volti sconosciuti,
non permetti al telefono di cancellare i chilometri,
non permetti alla tua giornata di cambiare...
sei ancora disteso,
con quei cento chilometri fra te e il pensiero,
aspettando che la tramontana muti il suo soffiare.
Luca


venerdì 9 ottobre 2009

Bentornato Luca..


Si allontana dalla memoria il calore dei piedi affondati nel silicio,
riesco a malapena a sporgermi dal bordo di un vecchio gozzo livornese
e l'immagine del mio volto richiede un meditativo intermezzo pensante:
è strano come l'odore del porticciolo faccia da cornice a lampi di piazze gremite per il palio,
cavalcate in spiaggia al tramonto,
capriole sott'acqua ad occhi aperti,
piccoli vicoli di borghi medievali odorosi d'uva spremuta,
chilometri e chilometri di corse a piedi tra i cipressi di casa mia,
calici levati nelle notti fiorentine e assaporati attraverso le labbra di giovani amanti..
è bellissimo che tutte queste immagini io riesca a vederle così dense di colori vissuti,
è tutto così caldo..così intensamente inutile tutto ciò..
già..
intensamente inutile..inutile..
allora..
ho capito!
perfetto!
Dio mio quanto sono felice di aver ritrovato la strada..
già..l'inutile..quanto di più bello abbia mai voluto celebrare con le mie parole..
bentornato Luca.
Luca



giovedì 9 luglio 2009

a Giuseppe


Oggi nove luglio duemilanove alla pagina "personaggi" del giornale si celebra la persona di mio padre,come l'ultimo sarto della zona.Se ne parla come di un artista lavoratore che per imparare la sua arte a otto anni doveva portarsi la sedia da casa nel luogo di lavoro..leggo la storia:mi passa davanti il film dei miei nonni,zii,tutti sarti..dei viaggi che han fatto in Venezuela;leggo dello spirito con cui la mia famiglia si è conquistata un posto d'onore nel mondo della professionalità,della serietà,dell'estro tipico degli emigranti e della loro dignità..si perché il lavoro per chi significa solamente guadagni diventa una condizione,mentre per chi lo fa per passione è una mission,è la vita..
Una volta ho visto mio padre piangere perché gli avevano svaligiato il negozio,quei delinquenti lo avevano depredato della vita,del cuore con cui porta avanti la sua passione..
Ecco,oggi queste lacrime che scendono lungo il mio viso mentre leggo di te sono tutte tue babbo,che forse non leggerai mai questo articolo;queste lacrime di gioia sono per te,ora che provo a percorrere i miei passi di uomo e che leggo di un grande uomo che è partito bambino dalla sua terra e porta ancora nel cuore la propria missione.
Grazie babbo sei il mio faro.
Luca