sabato 28 marzo 2009

Plaza de Oriente


Ancora una scala,
ancora un fiume di volti,
scendo.
Che strano..ogni volta che mi siedo nella carrozza di un metrò
la sensazione è quella di non essere in un luogo ben preciso,
di trovarmi in una dimensione di viaggiatori metropolitani senza una provenienza precisa né appartenenza a razza o idioma alcuno:
potrei salire a Place de la Bastille e trovarmi a Milano San Babila o a Roma Piazza di Spagna,dalla Fifth avenue di New York al cielo della Gran Via di Madrid.
Madrid..destino e crocevia della mia vita.
Succede che un giorno ti devi svegliare grande e ti fanno capire che una tappa fondamentale della Vuelta della tua vita passa da Madrid..il tappone,quello che Coppi e Ginettaccio Bartali affrontarono insieme dividendo una borraccia..io e la mia compagna di viaggio ci sentiamo così..con le bici un pò sgonfie ma in piedi sui pedali con dentro el alma del toreador Manolin!
Il toro per quanto sia un bellissimo animale da sfidare sono certo che non mi ucciderà..
Intanto,seduto nella Calle de l' Arenal mangio olive verdi grosse come i barberi del Palio di Siena e ubriaco la ragione con freschissima birra che consola le membra.
La città qui nel centro dall'aspetto conservatore e in stile imperiale è un luccichìo di occhiali a specchio,è la prosperità di seni anglosassoni offerti al rinnovato sole di primavera;vedo che anche la mia compagna di viaggio come una turista americana in piena "dolce vita" mi invita a lasciarmi trasportare..
e allora..
ci sorprendiamo abbracciati a danzare in un negozio di abbigliamento
sotto la pioggia di note della Cavalleria Rusticana a tutto volume..
la donna del negozio e il commesso,
figli di una Spagna libertaria e per nulla convenzionale,
si divertono da matti e ci incitano a dare il meglio di noi..
ahi que guapos!urlano portandosi le mani al volto e muovendosi istericamente,
lei una mora con i capelli cotonati ed un occhialino anni cinquanta,lui un gay molto timido travestito da macho:una scena dai colori in perfetto stile Pedro Almodovar!
Poi i verdi prati del Buen Ritiro mi vedono divorare un libro che un amico del liceo ha scritto proprio qui dove la pellicola della sua vita è stata impressionata più che mai tra queste facce madrilene..
Veloce lo sguardo rimette a fuoco le persone che pasano davanti al tavolo sempre più colmo di bicchieri vuoti,sono appena le sette della sera e mi preparo barcollando alla notte madrilena,mi cimento in un improbabile tentativo di contare quante persone al minuto mi passano davanti..che cazzata eh?Già..sono appena le sette della sera e sono ubriaco,ma felice.Già..felice di non pensare a niente di tutto quello che mi ha girato intorno negli ultimi due anni,di non pensare al lavoro,ai direttori di banca con quei finti sorrisi di conforto,alla crisi..fanculo a tutto!
Ora sono come in gita scolastica,ad aprile,con la mia compagna da amare,aspettando la notte madrilena..aspettando domani..
il toro da sfidare..
ma sarà una carezza,
non una pugnalata..
il toro da domare rappresenta
solo le nostre paure,infinite paure
che rendono così avvincente il nostro cammino,
che donano i più forti colori alle nostre tele..
Muchas gracias Madrid!
Luca


mercoledì 18 marzo 2009

paso adelante


Avrei voluto ripercorrere i miei passi scaramantici,
toccando gli stessi sassi,
saltando le stesse pozzanghere,
fermandomi a piedi uniti sul medesimo tombino,
eh..già
perché ieri forse era da segnare sul calendario come un giorno fortunato.
ma sul pianerottolo
del mio eterno liceo
stamani non vi sono volti familiari,
facce da sigaretta delle sette e mezza..no non ci sono,
mi perdo
nella smaniosa consacrazione
di un cammino serrato,
muovo foglia verso un respiro sempre un tono più affannato.
La libertà che mi vuole:
ambiziosa chimera,
ora pare meno accogliente del giorno che fuggii.
Luca